“Il divenire inesorabile del tempo – afferma Franco Achenza – smembra la memoria a tal punto che la nostra storia può essere opportunamente capovolta, se si eclissano i custodi della verità…” poesia vincitrice del 1°premio “Romolo Liberale”
A memoria il passo incolonnato
ferrato e battente
e la sua piaga
di fantasmi muti e scalzi
squarciano i giorni
e il loro incessante mutare
quando nel cielo aperto
la luce disfa avara.
Lacerante il treno
di città in città
sbuffa spasmi di sgomento e orrore.
Lenta e oscura
lavora l’agonia
spoglia di decoro e dignità.
Afferra e strappa avida
il cuore
il nome
la radice.
Nella coatta dispersione
corale litania
si trascina dietro fili spinati
accorda il pianto
modula il passo fangoso
e l’orrido lezzo.
Estenuante lo sciogliersi del tempo
smembra e irride
offende e affonda
nei suoi baratri infernali.
Avanza attonita l’ora tarda
in un lascito pigiato
di capelli, occhiali e stelle
nell’ultimo disperato viaggio.
Beffardo l’inganno dei camini
non è più sparpaglio d’anime
ma palpito di riscatto.
Della notte iniqua di silenzi
rimarrà nell’aria
urlo di risacca
e bagliori di candele accese.
tratto da: http://www.portaleletterario.net