Ogni giorno

«Io non sono adatta a parlare del 27 gennaio, perché chi ha passato quello che ho passato io non aspetta questa data per ricordarsi di una vita fa. Lo fa 365 giorni all’anno, non il 27 gennaio». 

Liliana Segre, 27 gennaio 2024

Foto di Mariusz Talarek
Celebrazione al Campo di Auschwitz, 27 gennaio 2024

La “nostra” Giornata della Memoria

Quest’anno il Giorno della Memoria sarà vissuto con particolare attenzione, il clima che si percepisce qui vicino ai Campi è diverso, c’è tensione, preoccupazione, la situazione che si sta vivendo a Gaza pone sotto i riflettori Israele e anche la sua storia.

Oggi sarà celebrato il 79° anniversario della liberazione del Campo di Auschwitz. Gli organizzatori hanno preparato davanti a una baracca una tenda dove si svolgerà la celebrazione prevista per le ore 18.00, quando sarà buio, anche questo è molto significativo. Verrà introdotta da una testimonianza di una ex prigioniera, ci sarà una rappresentanza di alcune cariche dello Stato, sarà presente anche l’ambasciatore d’Israele in Polonia. Dopo la testimonianza, davanti al monumento dove ci sono le targhe con le diverse lingue, ci sarà una breve preghiera e saranno accese delle luci, delle candele. Un gesto simbolico per ricordare, per commemorare, e l’auspicio che la luce sia sempre più forte delle tenebre. E noi faremo memoria anche del gesto di san Massimiliano e di altri testimoni della carità e della solidarietà che hanno creduto fino in fondo nell’uomo, nonostante tutto.

Noi nel Centro abbiamo un piccolo gruppo di persone che stanno facendo gli esercizi spirituali che abbiamo organizzato anche per pregare per questo evento perché purtroppo, come vediamo, la lezione di Auschwitz non è servita, si continua con l’odio, la violenza, la discriminazione a motivo della razza. Ospitiamo anche un gruppo di parenti di ex prigionieri che parteciperanno alle varie celebrazioni, traspare l’emozione sul loro volto.

Noi che viviamo a pochi chilometri dai Campi di concentramento vivremo questa giornata ricordando, pregando per tutte le vittime della Shoah, per coloro che hanno pagato il prezzo della guerra, possano intercedere affinché questi fatti non si ripetano più.

Anna e missionarie di Harmęże

Piccole fiammelle

La giornata delle memoria ci pone davanti a un bivio, oggi più che mai: scegliere il buio o la luce, l’odio o l’amore. Massimiliano Kolbe e tanti “giusti delle nazioni” hanno scelto la luce, piccole fiammelle, la migliore umanità, come ci ha ricordato oggi il Presidente Sergio Mattarella.

«…Nel buio più fitto, nella lunga e oscura notte dell’umanità, prendendo a prestito un’immagine di Elie Wiesel, tante piccole fiammelle hanno indicato una strada diversa dall’odio e dalla oppressione.

Sono stati i “Giusti”, secondo una terminologia cara al popolo ebraico perseguitato. Persone che, per motivazioni diverse, hanno rischiato la propria vita e talvolta l’hanno perduta per mettere in salvo cittadini ebrei dalla furia omicida nazifascista. Un lungo elenco di nomi, quasi ottocento – come abbiamo ascoltato – quelli finora accertati in Italia, una costellazione di luci e di speranza che continua a rassicurare sul destino dell’umanità. Persone tra le più disparate: donne e uomini, laici e religiosi, partigiani, appartenenti alle forze dell’ordine, funzionari dello Stato, intellettuali, contadini. Accomunati dal coraggio, dalla rivolta contro la crudeltà, dal senso di umanità. 

C’è chi ha nascosto e protetto, chi ha falsificato documenti e liste, chi ha aiutato a espatriare. Migliaia di gesti, grandi e piccoli, di ribellione contro il conformismo e contro l’ideologia imperante.Di fronte alla barbarie, di fronte all’ingiustizia, tutte queste persone non hanno girato la testa, non hanno volto lo sguardo altrove…

I morti di Auschwitz, dispersi nel vento, ci ammoniscono continuamente: il cammino dell’uomo procede su strade accidentate e rischiose…

I Giusti, con il loro coraggio, con la loro speranza e il loro sacrificio ci indicano la direzione e ci esortano ad agire, con determinazione e a tutti i livelli, contro i predicatori di odio e contro i portatori di morte…». 

Intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della celebrazione del Giorno della Memoria.

L’appello di Papa Francesco

“Sabato prossimo, 27 gennaio, si celebra la Giornata internazionale di commemorazione delle vittime dell’Olocausto. Il ricordo e la condanna di quell’orribile sterminio di milioni di persone ebree e di altre fedi, avvenuto nella prima metà del secolo scorso, aiuti tutti a non dimenticare che le logiche dell’odio e della violenza non si possono mai giustificare, perché negano la nostra stessa umanità.

La guerra stessa è una negazione dell’umanità. Non stanchiamoci di pregare per la pace, perché cessino i conflitti, perché si arrestino le armi e si soccorrano le popolazioni stremate. Penso al Medio Oriente, alla Palestina, a Israele, penso e alle notizie inquietanti che provengono dalla martoriata Ucraina, soprattutto per i bombardamenti che colpiscono luoghi frequentati da civili, seminando morte, distruzione e sofferenza. Prego per le vittime e per i loro cari, e imploro tutti, specialmente chi ha responsabilità politica, a custodire la vita umana mettendo fine alle guerre. Non dimentichiamo: la guerra sempre è una sconfitta, sempre. Solo “vincono” – tra virgolette – i fabbricanti di armi”.

Papa Francesco – Udienza generale 24 gennaio 2024