L’odio non ha colore

Giorno del ricordo in memoria delle vittime delle foibe e dell’esodo istriano, fiumano e dalmata.

“Nessuno deve avere paura della verità. La verità rende liberi. Le dittature – tutte le dittature – falsano la storia, manipolando la memoria, nel tentativo di imporre la verità di Stato. La nostra Repubblica trova nella verità e nella libertà i suoi fondamenti e non ha avuto timore di scavare anche nella storia italiana per riconoscere omissioni, errori o colpe.Ribadendo la condanna per inammissibili tentativi di negazionismo e di giustificazionismo, segnalo che il rischio più grave di fronte alle tragedie dell’umanità non è il confronto di idee, anche tra quelle estreme, ma l’indifferenza che genera rimozione e oblio…”.

Sergio Mattarella, 10 febbraio 2023

Il giorno della Memoria

Un palinsesto dedicato, per non dimenticare la Shoah 

Venerdì 27 gennaio in tutto il mondo si celebra la Giornata della Memoria, per non dimenticare le vittime dell’Olocausto e mantenere vivo il ricordo degli ebrei e di tutti coloro che vennero barbaramente uccisi durante la dittatura nazista. Era il 27 gennaio del 1945 quando i soldati dell’armata Rossa entrarono nel campo di concentramento di Auschwitz, dove erano stati sterminati più di un milione di prigionieri, liberando i superstiti. 
La Rai partecipa alla Giornata della Memoria, con un fitto palinsesto che vede coinvolte le reti, le testate tv e radio, e le piattaforme web.
Mercoledì 25 gennaio, su Rai1, alle 21.25 va in onda “Zack, cane eroe” di Lynn Roth, storia di un pastore tedesco che viene strappato alla sua famiglia di origini ebree.“Movie Mag” su Rai Movie, alle 23.25 propone invece, un’intervista alla presidente della comunità ebraica, Ruth Dureghello e allo scrittore Alberto Caviglia, per riflettere su quanto la narrazione cinematografica sia indispensabile per tenere viva la memoria dell’Olocausto. Giovedì 26 gennaio, alle 13.15 su Rai 3 e in replica alle 20.30 su Rai Storia, a “Passato e Presente” Paolo Mieli e la professoressa Alessandra Tarquini analizzano “Il giardino dei Finzi Contini” il celebre romanzo di Giorgio Bassani che nel 1962 aprì il dibattito sulla Shoah. Rai5, alle 21.10, per “Visioni” mette in onda “La memoria del ghetto”, un viaggio nei ghetti e nelle giudecche d’Italia, raccontato da Riccardo Calimani, Corrado Augias e Anna Foa. Alle 21.20 su Rai 2, infine, “JoJo Rabbit”, un film di Taika Waititi, la storia di un bambino tedesco che crede nei principi nazisti ed ha un amico immaginario molto particolare: una versione grottesca e caricaturale di Adolf Hitler.
Venerdì 27 gennaio, nella Giornata della Memoria, su Rai1 il ricordo dell’Olocausto sarà al centro di tutti i palinsesti Rai. In particolare, alle 9.55 su Rai1, la diretta diretta a cura del Tg1 per seguire le celebrazioni ufficiali dal Palazzo del Quirinale, e sempre su Rai1, in prima serata, “Binario 21” alle 20,30: Fabio Fazio e la senatrice a vita Liliana Segre, tornano indietro di 79 anni per ricordare quella giornata del 1944 quando l’allora tredicenne Liliana Segre venne portata ad Auschwitz insieme ad altre 604 persone: di loro, ne tornarono solo in ventidue. Su Rai5, il ricordo è affidato alla musica, con “Il Concerto della Memoria”: alle 21.15, l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai diretta da Fabio Luisi, esegue “Un sopravvissuto di Varsavia, opera 46 di Schönberg e Sinfonia n. 7 in mi minore di Mahler. Per i più piccini, Rai manda invece in onda lo Speciale di produzione Rai Kids “L’ultima cartolina di Elena Colombo” un film live action e di animazione (alle 16:05 su Rai3 3 e alle 16.50 su Rai Gulp) che racconta la vera storia di Elena Colombo, una bambina ebrea torinese fu separata dai genitori e deportata da sola ad Auschwitz, nel 1943: l’unico caso documentato in tutta la Shoah italiana. Tutto dedicato alla Memoria, infine il palinsesto del 27 gennaio di Rai Storia che in prima serata propone in prima tv, il docufilm “L’ostetrica di Auschwitz” sulla polacca Stanisława Leszczyńska che tra 1943 e 1945 riuscì nel miracolo di far nascere tremila bambini di donne internate nei Lager. A seguire,“Diari dell’Olocausto. La Shoah degli adolescenti” in cui la persecuzione razziale viene raccontata attraverso le parole dei diari di dodici adolescenti ebrei: ragazzi polacchi, lituani, ungheresi, cechi, olandesi, tra i quali Anne Frank.  
Nella giornata del 27 gennaio, tutte le testate Rai partecipano alla ricorrenza con servizi e approfondimenti nel Tg e Gr. RaiNews24 segue in diretta le celebrazioni ufficiali e mette a punto anche, uno Speciale dedicato alla ricorrenza, la Tgr dà risalto, inoltre, agli eventi commemorativi nelle regioni italiane.
Per non dimenticare, anche Rai Scuola, nell’ampia offerta dedicata, propone tra l’altro, “La musica libera” uno Speciale dedicato alla musica composta nei luoghi di deportazione (18.30) e mette sul suo portale un esclusivo web-doc sulla Shoah https://www.raicultura.it/webdoc/shoah-il-giorno-della-memoria
Tante le proposte anche sulla piattaforma di RaiPlay: film, fiction, documentari, musica e teatro, kids. Su RaiPlay Sound, numerose collezioni dedicate, tra cui “La liberazione di Auschwitz, due città occupate. Parigi e Roma nell’orrore del nazismo”.
Nei giorni a seguire, sabato 28 gennaio, Rai5 propone alle 21.15 “Canto del popolo ebraico massacrato” uno spettacolo teatrale di Moni Ovadia.
Rai1, martedì 31 gennaio, alle 21.25 manda in onda “Fernanda Wittgens”, il nuovo film di Maurizio Zaccaro sulla prima direttrice della Pinacoteca di Brera, impegnata a salvare un patrimonio d’arte e gli ebrei dalla persecuzione razziale.

(da Rai Ufficio Stampa)

Anche i Canali privati offrono contenuti importanti in occasione della Giornata della Memoria. Un’occasione per riflettere, per non dimenticare.

“Non potevo non venire”

Prendere la parola in questo luogo di orrore, di accumulo di crimini contro Dio e contro l’uomo che non ha confronti nella storia, è quasi impossibile ed è particolarmente difficile e opprimente per un cristiano, per un Papa che proviene dalla Germania… Ventisette anni fa, il 7 giugno 1979, era qui Papa Giovanni Paolo II; egli disse allora: ‘Vengo qui oggi come pellegrino. Si sa che molte volte mi sono trovato qui… Quante volte! E molte volte sono sceso nella cella della morte di Massimiliano Kolbe e mi sono fermato davanti al muro dello sterminio e sono passato tra le macerie dei forni crematori di Birkenau. Non potevo non venire qui come Papa”. 

Papa Giovanni Paolo II stava qui come figlio di quel popolo che, accanto al popolo ebraico, dovette soffrire di più in questo luogo e, in genere, nel corso della guerra… Papa Giovanni Paolo II era qui come figlio del popolo polacco. Io sono oggi qui come figlio del popolo tedesco, e proprio per questo devo e posso dire come lui: Non potevo non venire qui. Dovevo venire. Era ed è un dovere di fronte alla verità e al diritto di quanti hanno sofferto, un dovere davanti a Dio, di essere qui come successore di Giovanni Paolo II e come figlio del popolo tedesco…

Benedetto XVI, 28 maggio 2006

(per il discorso integrale https://www.lavocedelpopolo.it/papa-francesco/benedetto-xvi-perche-signore-hai-taciuto-perche-hai-potuto-tollerare-tutto-questo )

“Un rigo nei libri di storia”

“Per fare la pace con tutta la morte che c’era in me ci sono voluti tanti anni, ma sicuramente io sono una donna di pace e in pace.

Sono una delle ultimissime al mondo e con pessimismo e realismo dico che la Shoah sarà trattata in un rigo nei libri di storia, poi non ci sarà più neanche quello.

L’antifascismo? Io ricordo mio zio che la notte sognava ancora di tirare giù suo padre dal treno per Auschwitz, ed ecco, io spero che esista ancora l’antifascismo.

Ai miei nipoti voglio dire di essere liberi e non avere paura”.

Liliana Segre a Che tempo che fa (rai 3)

Per guardare il video: https://www.raiplay.it/video/2022/10/Liliana-Segre—Che-Tempo-Che-Fa-23102022-3a208dc7-3c7e-4e65-856f-e0b0bc3a849b.html

Sui passi della memoria

Si è concluso da poco il pellegrinaggio di un gruppo di giovani sacerdoti di Treviso accompagnati dal loro vescovo Mons. Michele Tomasi. Una bella e forte esperienza nei luoghi della Memoria, i Campi di Auschwitz e Birkenau, e nelle città di Wadowice (città natale di Giovanni Paolo II) e Cracovia, accompagnati e guidati dalle missionarie del Centro San Massimiliano Kolbe di Harmęże. Ora tornano nelle loro comunità con il proposito di condividere e comunicare immagini, suoni, parole, silenzi, riflessioni nate in queste ricche giornate polacche, per far conoscere la testimonianza sempre attuale di padre Kolbe.

E l’invito e le porte del Centro rimangono aperte per chi volesse “ricordare per non dimenticare”, per ripetere, per gridare con papa Francesco “Mai più la guerra!”.

Birkenau
Wadowice