“Un rigo nei libri di storia”

“Per fare la pace con tutta la morte che c’era in me ci sono voluti tanti anni, ma sicuramente io sono una donna di pace e in pace.

Sono una delle ultimissime al mondo e con pessimismo e realismo dico che la Shoah sarà trattata in un rigo nei libri di storia, poi non ci sarà più neanche quello.

L’antifascismo? Io ricordo mio zio che la notte sognava ancora di tirare giù suo padre dal treno per Auschwitz, ed ecco, io spero che esista ancora l’antifascismo.

Ai miei nipoti voglio dire di essere liberi e non avere paura”.

Liliana Segre a Che tempo che fa (rai 3)

Per guardare il video: https://www.raiplay.it/video/2022/10/Liliana-Segre—Che-Tempo-Che-Fa-23102022-3a208dc7-3c7e-4e65-856f-e0b0bc3a849b.html

Dalla Polonia per la pace

Si moltiplicano le iniziative in favore della pace, tutta la nazione polacca segue con attenzione e preoccupazione l’evolversi della guerra in Ucraina. Ai nostri confini si accolgono i profughi, ci sono campagne di raccolte viveri e beni di prima necessità. Forse anche noi come Centro apriremo prossimamente le porte a chi ne avrà bisogno, a questo riguardo siamo in contatto con le autorità statali e con la Caritas polacca. Così tante anche le iniziative di preghiera nella nostra parrocchia di Harmęże e, come comunità, nella nostra cappella. Massimiliano Kolbe ci aiuti a uscire presto da questa inutile e drammatica guerra.

Le missionarie di Harmęże

PACE

«Nonostante i molteplici sforzi mirati al dialogo costruttivo tra le nazioni, si amplifica l’assordante rumore di guerre e conflitti…

…E che siano sempre più numerosi coloro che, senza far rumore, con umiltà e tenacia, si fanno giorno per giorno artigiani di pace». 

papa Francesco Messaggio #Giornatamondialepace

Auguri per un Anno 2022 di giustizia e pace per tutti!

Museo di Auschwitz, dicembre 2021

A scuola di pace

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“Davanti ad Auschwitz non possiamo restare uguali a prima. Dobbiamo capire e reagire. Stand up! Reagisci, cioè diventa grande dentro. Reagire vuol dire parlare, entrare in dialogo. Ognuno di noi può trasformare l’angoscia provata ad Auschwitz in qualcosa di diverso: dopo aver visto le conseguenze della disumanizzazione, cerchiamo di costruire qualcosa di umano”. 

Marco Impagliazzo – Assemblea conclusiva di “Global Friendship” 19-21 luglio 2019

Giovani per la Pace – Comunità Sant’Egidio

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Dal diario di Anna Frank

 

È davvero meraviglioso che io non abbia lasciato perdere tutti i miei ideali perché sembrano assurdi e impossibili da realizzare. Eppure me li tengo stretti perché, malgrado tutto, credo ancora che la gente sia veramente buona di cuore. Mi è impossibile costruire tutto sulla base della morte, della miseria, della confusione. Vedo il mondo mutarsi lentamente in un deserto, odo sempre più forte l’avvicinarsi del rombo che ci ucciderà, partecipo al dolore di migliaia di uomini, eppure quando guardo il cielo, penso che tutto si volgerà nuovamente al bene, che anche questa spietata durezza cesserà, che ritorneranno la pace e la serenità.

Anna Frank

 

 

 

 

 

Per un mondo senza violenza

Da Auschwitz l’impegno dei giovani di Sant’Egidio per la pace. Un’appello che, speriamo, non rimanga inascoltato e che interpella ciascuno di noi.

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Strade di pace: “Giovani Europei per un Mondo senza Violenza”
APPELLO
Noi, giovani europei dalla Polonia, dall’Ucraina, dalla Russia, dalla Cechia, dall’Ungheria, dalla Slovacchia, dalla Romania, riuniti dalla Comunità di Sant’Egidio siamo venuti ad Auschwitz per fare memoria dell’orrore della seconda guerra mondiale e delle vittime del nazismo, con il sogno di costruire strade di pace per un mondo senza violenza.
In questo luogo, nel cuore dell’Europa, si aprì l’abisso della Shoah, il genocidio
del popolo ebraico, e del Porrajmos, lo sterminio dei Rom e dei Sinti. Milioni di vite
furono divorate dall’odio razziale e dalla disumanità della guerra.
Siamo nati tanti anni dopo, ma oggi capiamo che il razzismo e la violenza
inquinano ancora i nostri paesi. I poveri e i deboli sono i primi a esserne colpiti. Ogni
volta che un povero è umiliato, che un anziano è dimenticato, ogni volta che una persona viene giudicata per la sua origine, la sua religione o perché è diversa, si apre una strada
di odio nel cuore delle persone.

Ogni volta che si costruisce un muro per escludere chi è povero o chi fugge dalla guerra, l’indifferenza prevale sull’umanità.
Occorre vincere la paura e i pregiudizi che portano ad allontanare l’altro, solo
perché diverso o non lo si conosce, spesso senza capirne le ragioni. L’odio e la violenza possono tornare, manifestando nuovamente il volto crudele della guerra, come accade dolorosamente da alcuni anni in Ucraina orientale, o il volto spietato del terrorismo.
Ascoltando la voce dei bambini, dei giovani, degli anziani, dei barboni, dei Rom,
dei profughi, delle vittime dei conflitti oggi diciamo con forza: No alla violenza e alla
guerra! No al razzismo e all’indifferenza!
Qui ad Auschwitz sentiamo forte la responsabilità di essere più audaci, per vincere
l’odio e ribellarci all’ingiustizia e alla povertà. Ci impegniamo a contrastare ogni violenza e a scegliere la via dell’incontro e dell’amicizia. Ci uniamo all’appello dei Giovani per la Pace che si sono riuniti a Barcellona dopo il terribile attentato terroristico che ha colpito quella città, e con loro diciamo: “More Youth, More Peace”.

Noi giovani siamo una forza di pace per il futuro. Abbiamo bisogno di unirci ed essere di più. “Più giovani, più pace”.
Da questo luogo inizia il sogno di un mondo diverso, che vogliamo comunicare ai
giovani dei nostri Paesi. Oggi compiamo insieme la scelta di rifiutare l’indifferenza e
qualsiasi forma di razzismo. La pace è il futuro. Nulla è impossibile se ci rivolgiamo a
Dio nella preghiera. Tutti possiamo essere artigiani di pace nella nostra amata Europa e
nel mondo. Per un mondo senza ingiustizie! Strade di pace per un mondo senza violenza!
Auschwitz-Birkenau, 22 settembre 2017

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Da: http://www.santegidio.org

 

E’ accaduto prima, dopo…

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“E’ accaduto prima. Dopo. Più vicino. Più lontano. E’ accaduto non a te.

Ti sei salvato perché eri il primo. Ti sei salvato perché eri l’ultimo”.

Wislawa Szymborska

 

 

 

 

 

Cosa possiamo fare, noi ragazzi del 2005?”.

Cosa potete fare? Cari ragazzi, esattamente quello che avete fatto.

Avete voluto conoscere, sapere, comprendere.

Avete ascoltato quasi in religioso silenzio.

Avete incalzato la ricerca con le vostre domande.

Avete raccolto tutto il materiale con una premura delicata e, al tempo stesso, decisa, ferma.

Avete voluto insomma conoscere la verità: ora tocca a voi difenderla e sostenerla per far sì che fatti di una simile ferocia non debbano mai più ripresentarsi nel proseguo della storia dell’umanità.

Il mio augurio è che possiate fare la vostra parte nel condurre questo vostro mondo finalmente alla pace e di garantirla a lungo.

Un abbraccio.

Woroncow

tratto da:http://docplayer.it/4333553-Nel-bosco-delle-betulle-in-attesa-di-entrare-nelle-camere-a-gas.html

 

Conservare la speranza

Dal Diario di Anna Frank…

“Ecco la difficoltà di questi tempi: gli ideali, i sogni, le splendide speranze non sono ancora sorti in noi che già sono colpiti e completamente distrutti dalla crudele realtà.

È un gran miracolo che io non abbia rinunciato a tutte le mie speranze perché esse sembrano assurde e inattuabili.  Le conservo ancora, nonostante tutto, perché continuo a credere nell’intima bontà dell’uomo. Mi è impossibile costruire tutto sulla base della morte, della miseria, della confusione.

Vedo il mondo mutarsi lentamente in un deserto, odo sempre più forte il rombo l’avvicinarsi del rombo che ucciderà noi pure, partecipo al dolore di milioni di uomini, eppure, quando guardo il cielo, penso che tutto volgerà nuovamente al bene, che anche questa spietata durezza cesserà, che ritorneranno l’ordine, la pace e la serenità.

Intanto debbo conservare intatti i miei ideali; verrà un tempo in cui forse saranno ancora attuabili”.

 

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