Margherita, Mara e Maria, tre amiche, un viaggio fatto insieme alla scoperta di una pagina di storia da non dimenticare. La testimonianza di Mara.
Ho avuto il dono di incontrare le missionarie più di 30 anni fa e il desiderio di andare a posare i miei passi in quella terra benedetta dall’opera e dal martirio di Kolbe è maturato negli anni. Ritengo una vera grazia la presenza della comunità di Harmeze per tutti i pellegrini che in essa non solo vengono accolti, ma anche spiritualmente e materialmente accompagnati a ripercorrere un parte molto dolorosa della nostra storia recente.
La visita ai campi di Auschwitz e Birkenau è stata chiaramente molto forte ma ho compreso l’insistenza del Museo storico dei campi nel poter allestire la mostra di Marian Kolodziej presso i propri spazi, richiesta sempre negata da Marian che ha voluto che rimanesse presso i frati conventuali e le missionarie. Nessun reperto storico, per quanto smisuratamente crudele, può avere la medesima forza emotiva ed evocativa del vissuto raccontato. Il Viaggio Umano di cui parla Margherita è stato letteralmente tale. Marian, artista e scenografo, ha usato il suo linguaggio, le immagini, un linguaggio trasversale, che arriva immediatamente dritto a cuore e mente, che davvero fa intravedere le atrocità gratuite, le sofferenze immani che milioni di innocenti hanno subito. Ma anche nella mostra, tra tanto buio, si coglievano spiragli di luce, nei compagni di prigionia che sostenevano i più deboli per andare a prendere la razione quotidiana, nel conservare, nonostante l’obiettivo dei campi fosse anche quello di trasformare uomini in animali, la propria dignità umana.
Al termine della visita dei campi, uscendo dal lungo viale di Birkenau, un pensiero preciso ha fatto strada dentro di me: “In mezzo a tanto male, ci sono state anche tante testimonianze di bene”. E non penso solo all’esempio luminosissimo di Kolbe, ma a tante altre situazioni, magari non note, in cui persone, sia internati, sia polacchi che vivevano nelle vicinanze dei campi, hanno messo a repentaglio la propria vita per quella altrui. Uscivo dal campo pensando: il male non ha avuto la forza di mettere a tacere il Bene che Dio ha seminato nei nostri cuori.
Mara

Foto da “I Labirinti di Marian Kolodziej”