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Il Presidente ad Auschwitz per ricordare
L’intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla “Marcia dei vivi” 2023. Tantissimi giovani, una camminata di 3 km, dal cancello dell’ingresso del campo di sterminio di Auschwitz fino a quello di Birkenau, accompagnata da canti, preghiere e cartelli contro l’antisemitismo. La tradizionale marcia si tiene ogni anno nella Giornata del ricordo dell’Olocausto, celebrata come una tra le massime ricorrenze in Israele il 27esimo giorno di Nissan, in base al calendario ebraico.
Auschwitz-Birkenau, 18/04/2023
Rivolgo un saluto caloroso e un ringraziamento alla Marcia dei Vivi, ai suoi organizzatori, a tutti i partecipanti, alle autorità presenti. Un saluto particolare ai sopravvissuti, preziosi testimoni della verità. Siamo qui oggi a rendere omaggio e fare memoria dei milioni di cittadini assassinati da un regime sanguinario come quello nazista che, con la complicità dei regimi fascisti europei, che consegnarono propri concittadini ai carnefici, si macchiò di un crimine orrendo contro l’umanità. Un crimine atroce che non può conoscere né oblio né perdono.
In quattro anni, dal 1941 al 1945, in questo complesso furono assassinate centinaia di migliaia di persone, ben oltre un milione, in ragione della propria appartenenza a una fede, a una cultura, in ragione delle loro convinzioni o della loro condizione. Nei campi nazisti, oltre a milioni di ebrei, bersaglio di quella disumana macchina di orrore, anche oppositori politici, sinti, rom, disabili, omosessuali trovarono la morte nelle camere a gas, o per il freddo, la fatica, la fame e le malattie o, ancora, perché vittime di esperimenti criminali.
Cittadini innocenti di ogni parte d’Europa furono tradotti bestialmente a questo luogo di morte. Un immenso cimitero senza tombe. Possiamo recarci al Muro della Morte ma, se pensiamo alle vittime, dobbiamo alzare lo sguardo ben oltre. “Tu passerai per il camino” minacciavano i kapò e le guardie dei lager.
La Polonia si trovò a pagare un prezzo altissimo in termini di vite umane durante l’occupazione nazista.Tra l’autunno del 1943 e gli ultimi mesi del 1944, anche migliaia di italiani furono deportati qui dall’Italia. Per la quasi totalità di loro fu un viaggio senza ritorno. Non a caso, Polonia e Italia sono tra le Nazioni europee più impegnate a conservare la Memoria dell’Olocausto e a promuoverne la conoscenza tra i giovani.
Rincuora vedere che migliaia di ragazze e ragazzi danno vita ogni anno a questa marcia. Quest’anno ci accompagnano in questa esperienza indimenticabile due sorelle italiane sopravvissute agli orrori di Birkenau: Tatiana e Andra Bucci. Con loro, giovani studenti del mio Paese. A Tatiana e Andra va il ringraziamento di noi tutti.
Oggi più che mai, nel riproporsi di temi e argomenti che avvelenarono la stagione degli anni ‘30 del secolo scorso con l’infuriare dell’aggressione russa all’Ucraina, la Memoria dell’Olocausto rimane un monito perenne che non può essere evaso. L’odio, il pregiudizio, il razzismo, l’estremismo, l’antisemitismo, l’indifferenza, il delirio, la volontà di potenza sono in agguato, sfidano in permanenza la coscienza delle persone e dei popoli. Non può essere ammesso nessun cedimento alle manifestazioni di intolleranza e di violenza, nessun arretramento nella tutela dei diritti e delle libertà fondamentali, base del nostro convivere pacifico. Chi aggredisce l’ordine internazionale fondato su questi principi deve sapere che i popoli liberi sono e saranno uniti e determinati nel difenderli.
Cari sopravvissuti, care ragazze e cari ragazzi, autorità, oggi è il giorno dello Yom HaShoah, la giornata del Ricordo dell’Olocausto. Ricordare è dimensione di impegno. È dimostrazione che, contro gli araldi dell’oblio, la memoria vince. Per affermare l’orgoglio di voler essere “persone umane”. Per ripetere – e ribadire – “mai più”.
(fonte: https://www.quirinale.it/elementi/84155)

14 aprile 2023
Hope: un viaggio all’insegna della speranza
In questi giorni le missionarie del Centro Massimiliano Kolbe di Harmęże hanno ospitato un gruppo di giovani studenti provenienti dalla Spagna in visita ai Campi di concentramento e a Cracovia. Per loro, dalle loro risonanze, un’esperienza forte di riflessione e condivisione. Il tema del viaggio era “Hope- Speranza”. Molte le domande che sorgevano man mano durante l’itinerario, ad Auschwitz, a Birkenau, alla mostra dei Labirinti di Marian Kolodziej, sincero e profondo il dialogo, tanto interesse per quanto riguarda la storia dei Campi e la testimonianza di padre Kolbe. Valentina



14 marzo 2023
14 febbraio 2023
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L’odio non ha colore
Giorno del ricordo in memoria delle vittime delle foibe e dell’esodo istriano, fiumano e dalmata.

“Nessuno deve avere paura della verità. La verità rende liberi. Le dittature – tutte le dittature – falsano la storia, manipolando la memoria, nel tentativo di imporre la verità di Stato. La nostra Repubblica trova nella verità e nella libertà i suoi fondamenti e non ha avuto timore di scavare anche nella storia italiana per riconoscere omissioni, errori o colpe.Ribadendo la condanna per inammissibili tentativi di negazionismo e di giustificazionismo, segnalo che il rischio più grave di fronte alle tragedie dell’umanità non è il confronto di idee, anche tra quelle estreme, ma l’indifferenza che genera rimozione e oblio…”.
Sergio Mattarella, 10 febbraio 2023

Il giorno della Memoria

Un palinsesto dedicato, per non dimenticare la Shoah
Venerdì 27 gennaio in tutto il mondo si celebra la Giornata della Memoria, per non dimenticare le vittime dell’Olocausto e mantenere vivo il ricordo degli ebrei e di tutti coloro che vennero barbaramente uccisi durante la dittatura nazista. Era il 27 gennaio del 1945 quando i soldati dell’armata Rossa entrarono nel campo di concentramento di Auschwitz, dove erano stati sterminati più di un milione di prigionieri, liberando i superstiti.
La Rai partecipa alla Giornata della Memoria, con un fitto palinsesto che vede coinvolte le reti, le testate tv e radio, e le piattaforme web.
Mercoledì 25 gennaio, su Rai1, alle 21.25 va in onda “Zack, cane eroe” di Lynn Roth, storia di un pastore tedesco che viene strappato alla sua famiglia di origini ebree.“Movie Mag” su Rai Movie, alle 23.25 propone invece, un’intervista alla presidente della comunità ebraica, Ruth Dureghello e allo scrittore Alberto Caviglia, per riflettere su quanto la narrazione cinematografica sia indispensabile per tenere viva la memoria dell’Olocausto. Giovedì 26 gennaio, alle 13.15 su Rai 3 e in replica alle 20.30 su Rai Storia, a “Passato e Presente” Paolo Mieli e la professoressa Alessandra Tarquini analizzano “Il giardino dei Finzi Contini” il celebre romanzo di Giorgio Bassani che nel 1962 aprì il dibattito sulla Shoah. Rai5, alle 21.10, per “Visioni” mette in onda “La memoria del ghetto”, un viaggio nei ghetti e nelle giudecche d’Italia, raccontato da Riccardo Calimani, Corrado Augias e Anna Foa. Alle 21.20 su Rai 2, infine, “JoJo Rabbit”, un film di Taika Waititi, la storia di un bambino tedesco che crede nei principi nazisti ed ha un amico immaginario molto particolare: una versione grottesca e caricaturale di Adolf Hitler.
Venerdì 27 gennaio, nella Giornata della Memoria, su Rai1 il ricordo dell’Olocausto sarà al centro di tutti i palinsesti Rai. In particolare, alle 9.55 su Rai1, la diretta diretta a cura del Tg1 per seguire le celebrazioni ufficiali dal Palazzo del Quirinale, e sempre su Rai1, in prima serata, “Binario 21” alle 20,30: Fabio Fazio e la senatrice a vita Liliana Segre, tornano indietro di 79 anni per ricordare quella giornata del 1944 quando l’allora tredicenne Liliana Segre venne portata ad Auschwitz insieme ad altre 604 persone: di loro, ne tornarono solo in ventidue. Su Rai5, il ricordo è affidato alla musica, con “Il Concerto della Memoria”: alle 21.15, l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai diretta da Fabio Luisi, esegue “Un sopravvissuto di Varsavia, opera 46 di Schönberg e Sinfonia n. 7 in mi minore di Mahler. Per i più piccini, Rai manda invece in onda lo Speciale di produzione Rai Kids “L’ultima cartolina di Elena Colombo” un film live action e di animazione (alle 16:05 su Rai3 3 e alle 16.50 su Rai Gulp) che racconta la vera storia di Elena Colombo, una bambina ebrea torinese fu separata dai genitori e deportata da sola ad Auschwitz, nel 1943: l’unico caso documentato in tutta la Shoah italiana. Tutto dedicato alla Memoria, infine il palinsesto del 27 gennaio di Rai Storia che in prima serata propone in prima tv, il docufilm “L’ostetrica di Auschwitz” sulla polacca Stanisława Leszczyńska che tra 1943 e 1945 riuscì nel miracolo di far nascere tremila bambini di donne internate nei Lager. A seguire,“Diari dell’Olocausto. La Shoah degli adolescenti” in cui la persecuzione razziale viene raccontata attraverso le parole dei diari di dodici adolescenti ebrei: ragazzi polacchi, lituani, ungheresi, cechi, olandesi, tra i quali Anne Frank.
Nella giornata del 27 gennaio, tutte le testate Rai partecipano alla ricorrenza con servizi e approfondimenti nel Tg e Gr. RaiNews24 segue in diretta le celebrazioni ufficiali e mette a punto anche, uno Speciale dedicato alla ricorrenza, la Tgr dà risalto, inoltre, agli eventi commemorativi nelle regioni italiane.
Per non dimenticare, anche Rai Scuola, nell’ampia offerta dedicata, propone tra l’altro, “La musica libera” uno Speciale dedicato alla musica composta nei luoghi di deportazione (18.30) e mette sul suo portale un esclusivo web-doc sulla Shoah https://www.raicultura.it/webdoc/shoah-il-giorno-della-memoria
Tante le proposte anche sulla piattaforma di RaiPlay: film, fiction, documentari, musica e teatro, kids. Su RaiPlay Sound, numerose collezioni dedicate, tra cui “La liberazione di Auschwitz, due città occupate. Parigi e Roma nell’orrore del nazismo”.
Nei giorni a seguire, sabato 28 gennaio, Rai5 propone alle 21.15 “Canto del popolo ebraico massacrato” uno spettacolo teatrale di Moni Ovadia.
Rai1, martedì 31 gennaio, alle 21.25 manda in onda “Fernanda Wittgens”, il nuovo film di Maurizio Zaccaro sulla prima direttrice della Pinacoteca di Brera, impegnata a salvare un patrimonio d’arte e gli ebrei dalla persecuzione razziale.
(da Rai Ufficio Stampa)
Anche i Canali privati offrono contenuti importanti in occasione della Giornata della Memoria. Un’occasione per riflettere, per non dimenticare.
14 gennaio 2023
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“Non potevo non venire”

Prendere la parola in questo luogo di orrore, di accumulo di crimini contro Dio e contro l’uomo che non ha confronti nella storia, è quasi impossibile ed è particolarmente difficile e opprimente per un cristiano, per un Papa che proviene dalla Germania… Ventisette anni fa, il 7 giugno 1979, era qui Papa Giovanni Paolo II; egli disse allora: ‘Vengo qui oggi come pellegrino. Si sa che molte volte mi sono trovato qui… Quante volte! E molte volte sono sceso nella cella della morte di Massimiliano Kolbe e mi sono fermato davanti al muro dello sterminio e sono passato tra le macerie dei forni crematori di Birkenau. Non potevo non venire qui come Papa”.
Papa Giovanni Paolo II stava qui come figlio di quel popolo che, accanto al popolo ebraico, dovette soffrire di più in questo luogo e, in genere, nel corso della guerra… Papa Giovanni Paolo II era qui come figlio del popolo polacco. Io sono oggi qui come figlio del popolo tedesco, e proprio per questo devo e posso dire come lui: Non potevo non venire qui. Dovevo venire. Era ed è un dovere di fronte alla verità e al diritto di quanti hanno sofferto, un dovere davanti a Dio, di essere qui come successore di Giovanni Paolo II e come figlio del popolo tedesco…
Benedetto XVI, 28 maggio 2006
(per il discorso integrale https://www.lavocedelpopolo.it/papa-francesco/benedetto-xvi-perche-signore-hai-taciuto-perche-hai-potuto-tollerare-tutto-questo )
