E’ fondamentale studiare con onestà la storia, per evitare la dinamica profetizzata da Marx in una celebre sentenza: “La storia si ripete sempre due volte: la prima volta come tragedia, la seconda come farsa”.
La testimonianza fotografica può essere, soprattutto, per le giovani generazioni, un più efficace strumento per destare la consapevolezza di ciò che è stato, affinché mai più si ripeta. “Al termine del binario: Auschwitz” è un documento profondamente toccante, una testimonianza iconografica, di livello, di tutto ciò che è possibile visitare attualmente nel luogo ormai divenuto sinonimo universale di orrore e barbarie… La desolazione e l’orrore gridano ancora dalle scarne immagini, i testi accompagnano senza inutile enfasi il racconto fotografico. Come riferito dagli autori in una dichiarazione ad Adnkronos: “Visitare Auschwitz e fare questo lavoro è stato per noi non solo un viaggio nella Storia con la S maiuscola ma anche l’occasione per un’importante riflessione personale che ci ha portati a studiare quanto accaduto nel campo di Auschwitz e negli altri lager nazisti in Europa. La nostra riflessione si è via via spostata dal luogo all’uomo. Le immagini realizzate si pongono quindi come ponte fra la storia e le storie, fra ieri e oggi”.
tratto da: https://www.ultimavoce.it/al-termine-del-binario-auschwitz/