Nell’ora di religione e, le classi di terza di una scuola secondaria, commentano una frase di san Massimiliano Kolbe.
«L’odio non è forza creativa. Solo l’amore è forza creativa… Questi dolori non ci piegheranno, ma devono aiutarci ad essere forti. Sono necessari perché coloro che rimarranno dopo di noi siano felici».
Caro Prof, ho appena finito di scrivere la vita di Massimiliano Kolbe e ogni volta che la rileggo mi emoziono al solo pensiero che un uomo abbia potuto dare la propria vita per una persona che non conosceva nemmeno.
Riguardo alla frase della settimana ho avuto un po’ da pensare, ma sono arrivato alla semplice conclusione che padre Kolbe dovesse essere un uomo molto generoso.
Ho subito pensato che sia stato un uomo molto credente, che non aveva paura della morte fiducioso nell’amore divino. Penso volesse dire che le nostre differenze non possono separarci, anzi tutto il contrario. Sicuramente adesso nessuno darebbe la propria vita per salvare un estraneo perchè la maggior parte delle persone non prova neanche a pensare cosa voglia dire morire per un altro. Eppure lui l’ha fatto: un gesto altruista che nasconde una grande spiritualità e una grande fede… e forse è questo che manca all’uomo moderno: la fede!
Penso che fosse animato da una grandissima fiducia verso gli altri e portasse nel cuore il desiderio di rendere felice il prossimo.
Dovremmo tutti prendere lui come esempio, non tanto per il sacrificio della vita ma piuttosto per l’amore che ha dimostrato verso il prossimo… in fondo ha vissuto a pieno l’insegnamento di Gesù: ama il prossimo tuo come te stesso!
Allora penso che se iniziamo ad amare il nostro prossimo, saremo già sulla giusta strada per poter credere in un mondo migliore e in un futuro felice perchè, come insegna la storia di padre Kolbe, l’amore è forza che crea e porta freschezza, l’odio è forza che distrugge e rende l’aria irrespirabile!!