
28 mag
Dalla prigione di Pawiak, dove si trovava rinchiuso dal 17 febbraio 1941, Massimiliano Kolbe viene mandato al campo di concentramento di Auschwitz. Insieme a lui tanti altri prigionieri stipati nei vagoni del treno. Sono persone di diverse età, nazionalità, religione, cultura, tutte unite da un unico drammatico destino, vittime dell’odio e dell’intolleranza più assoluta. Da persone a numeri. Padre Kolbe sulla sua pelle avrà impresso fino alla morte il numero di matricola 16670.
«Di bocca in bocca passava la voce: “Padre Massimiliano è fra noi”. Gli uomini scuotevano la testa: “Anche lui!”. E allora ci domandavamo quanto fossero atroci le cose che accadevano in Polonia. Allo stesso tempo eravamo felici di avere con noi un uomo autentico, un combattente per la verità» (testimonianza di Francesco Mleczko, dal libro di Patricia Treece: Massimiliano Kolbe – Il Santo di Auschwitz, Edizioni Immacolata).
Nel giorno dell’anniversario del suo arrivo, il 28 maggio, condividiamo un’iniziativa importante da seguire su zoom in collegamento dalla Polonia e dal Museo di Auschwitz. Si ripercorreranno i passi di Kolbe nel Campo fino ad entrare nella cella dove è morto donando la sua vita. Prima verranno mostrati gli oggetti religiosi che venivano utilizzati dai prigionieri, compreso il piccolo calice del quale Massimiliano ha potuto usufruire qualche volta durante la sua prigionia.
Il collegamento inizierà alle ore 16. Oltre alla lingua polacca si potrà seguire anche in inglese.
https://us02web.zoom.us/j/83154381876?pwd=NWE2VFgxbkRSY0ZtM2Yrc1pQOVY3Zz09
Passcode: 135545
