Proseguiamo con il ricordo lasciato alle Missionarie di Harmeze da parte di una pellegrina.
Per la prima volta ho sentito che camminavo dall’altra parte del fiume.
Ringrazio il Signore, per quanto mi sentissi triste, angustiata, non potevo confrontare il mio stato d’animo con la sofferenza di quei fratelli che persero la loro dignità umana. Non so, che nome dare a quella terra??? Il campo di concentramento non è un cimitero (perché non ci sono state sepolture), non è un museo. Ho trovato un nome nel mio cuore: labirinto! Camminando, sotto un albero, ho incontrato due bastoncini, rugosi, storti, formavano una croce. Gesù, come è stato difficile caricare questa croce.
Dopo… l’incontro con il prigioniero e martire, san Massimiliano Kolbe, una presenza di amore, per ognuno di noi, che continua attraverso l’opera delle missionarie. Una luce che sta guidando il mio cammino.
Amen.
Una pellegrina ad Auschwitz, Fátima
Grzazie Fatima per la tua bella condivisione e intuizione, mi hanno fatto pensare i “due bastoncini, rugosi, storti…” che formano una croce…