L’infanzia rubata

Quando si entra ad Auschwitz c’è silenzio, un silenzio che rimbomba dentro il cuore, ogni sassolino su cui camminavo era un grido silenzioso di dolore. Ogni cosa ad Auschwitz è colma di sofferenza. Il silenzio è assordante e fa rabbrividire. Auschwitz ti cambia, ti smuove qualcosa dentro, ti fa mancare il fiato… i muri di Auschwitz sono freddi e anche se c’è il sole, è buio. In questo luogo gli uomini hanno dato la prova di non essere umani. Una delle cose che mi ha sconvolto è stato vedere le scarpine dei bambini, i vestitini e i giocattoli. La cattiveria dell’uomo non ha risparmiato nemmeno i piccoli che si apprestavano alla vita. Ad Auschwitz sono bambini a metà a cui hanno rubato l’infanzia.

foto3Quando ho visto le foto dei bambini ho sentito la necessità di rendere giustizia a questi piccoli angeli innocenti.  Così, l’impegno che prendo per non rendere inutile e banale questa esperienza è quello di tutelare la vita, proteggerla e apprezzarla. Per quei bambini che non hanno avuto la gioia di festeggiare un compleanno, di ricevere le coccole della mamma, per quei bambini strappati alla vita che non hanno potuto piangere per un capriccio, che non sono diventati adolescenti, che non hanno potuto coltivare una passione e che non si sono innamorati.

Per quei bambini volati nel vento che sono morti con l’innocenza e la purezza, mi impegno a rispettare la mia vita – dono prezioso  – a sentirmi sempre fortunata, perché ho avuto l’opportunità di crescere nell’amore. Auschwitz non è il passato ma è un presente che vivrà sempre dentro il mio cuore. Credo che Auschwitz sia una Missione soprattutto per noi giovani che siamo il futuro, una missione quotidiana che non deve appartenere al passato; vedo Auschwitz negli occhi dei profughi che scappano dalla guerra, negli occhi dei poveri e di chi non ha ancora compreso che il bene e l’amore sono le vere cose importanti della vita. Tornando da Auschwitz sono cresciuta e sono ancora più consapevole che queste atrocità non devono succedere mai più.

testimonianza di Antonella, amica di P.Luca Garbinetto

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