Un’emozione da rivivere

Mattia, giovane di 28 anni, pellegrino del viaggio spirituale in Polonia, ci racconta i motivi che l’hanno spinto a ripetere nuovamente il pellegrinaggio per la terza volta.

11888083_530939593727058_8442596005869871340_nAnche quest’anno ho sentito l’esigenza di tornare in Polonia, nella terra di san Massimiliano Kolbe; dopo i miei due viaggi precedenti sono rimasto emozionato da questa terra e dai luoghi che ho visto, per questo ho voluto ripetere nuovamente questo pellegrinaggio.
Ogni giorno è stato intenso: sveglia al mattino presto e partenza per un luogo differente. Il 14 agosto è stato sicuramente uno dei giorni più significativi, essendo dedicato alla visita di Auschwitz e Birkenau. 
Per la terza volta ho avuto l’occasione di vedere il campo di concentramento di Auschwitz e in particolare ricordo che mi sono chiesto ancora come abbia potuto spingersi a tanta cattiveria l’essere umano durante quel periodo storico, un periodo avvenuto meno di un secolo fa. Eppure, proprio in quel luogo, un uomo diede la sua vita per salvarne un’altra, dimostrando che anche in un ambiente dove sembrava che Dio fosse completamente assente non c’era solo odio ma anche amore; san Massimiliano, col suo gesto pieno di coraggio, ha dato un segno di speranza per l’umanità. Abbiamo avuto la possibilità di entrare nella cella dove venne ucciso e di fare un giro intorno ad essa; proprio ora penso a quanto sia stato grande l’amore che san Massimiliano nutriva verso Dio e verso la Madonna e al quale tutti noi dovremmo lasciarci abbandonare per poter dare testimonianza dell’amore nella nostra vita.    

Anche la visita a Wadowice e alla casa natale di Giovanni Paolo II è stato un altro momento emozionante, soprattutto quando siamo entrati nella stanza dedicata ai suoi viaggi nel mondo, stanza in cui è presente anche la pistola il cui proiettile lo colpì nel 1981. Nonostante l’attentato egli ebbe il coraggio di perdonare il suo aggressore ed anche questo è un esempio importante di perdono per l’umanità e dovrebbe farci capire che, se non siamo capaci di perdonare le piccole cose, non potremo essere certo in grado di perdonare atti peggiori.
Quest’anno poi il gruppo è stato arricchito dalla presenza di tre ragazzi sordomuti e della loro interprete – Flora – che traduceva col linguaggio dei segni per loro. E’ stato bello vedere come, nonostante il loro problema, fossero sempre partecipi e ben integrati nel gruppo.
Spero davvero di poter tornare in questa terra meravigliosa e ringrazio le missionarie e tutti i presenti a questo pellegrinaggio.

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2 pensieri su “Un’emozione da rivivere

  1. Che bello leggere il racconto di Mattia!!! Noi abbiamo fatto lo stesso itinerario in luglio e non lo dimenticherò mai… Da allora non posso fare a meno di recitare giornalmente la coroncina di San Massimiliano e non vedo l’ora di ritornare dalle meravigliose missionarie che ci hanno accolto: Maria del Carmen, Maria Angela e Angela!!!❤️❤️❤️

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