In questo blocco, numero 11, è morto san Massimiliano Kolbe nel 1941. Padre Kolbe, prigioniero numero 16.670, è stato un francescano che si era offerto per morire di fame al posto di un altro prigioniero, Franciszek Gajowniczek, che aveva una famiglia ed è poi sopravvissuto ad Auschwitz .
Anche dove sembrava esserci solo il male, l’odio, la crudeltà, anche l’amore era lì. Padre Kolbe, come altri preti uccisi nei campi di concentramento, ha incoraggiato i prigionieri e ha pregato con loro. Ha dato parole di conforto e di speranza. Non sono un grande devoto dei santi, ma ammiro alcuni in particolare. Padre Kolbe è uno di loro. Per me, i santi sono amici, fratelli, modelli di vita. Sarei in grado di fare lo stesso? Dare la vita per una persona sconosciuta in un luogo in cui la cosa più naturale sarebbe fare tutto il possibile per salvare la propria vita?
Dove non sembrava esserci più la speranza, Kolbe ha dimostrato che “solo l’amore crea”. Ha sostenuto molti altri uomini e i sopravvissuti hanno raccontato la sua storia. Nel luogo dove la disumanizzazione è stata trasformata in istituzione, Kolbe ha umanizzato coloro che ha incontrato sulla sua strada. Fino all’ultimo respiro.
Filipe