Il 10 dicembre scorso una delegazione di frati cappuccini italiani è entrata nel campo di concentramento di Auschwitz con l’abito che Padre Pio indossava il 20 settembre 1918, quando ricevette il dono delle stimmate permanenti. L’iniziativa è stata organizzata dal Servizio di animazione giovanile e vocazionale dei frati della provincia di Sant’Angelo e Padre Pio.
Il saio è stato poggiato dinanzi sulla parete esterna della cella in cui, il 14 agosto 1941, è morto il martire polacco san Massimiliano Kolbe. Qui c’è stato un primo momento di intensa e commossa preghiera. Quindi l’abito, reso ingombrante dalla teca di plexiglas che lo custodisce, è stato riposto nel furgone con cui è stato trasportato in Polonia, mentre la delegazione giunta da San Giovanni Rotondo si è recata all’interno della cella in cui è stato ucciso Kolbe, portando solo un reliquiario contenente una pezzuola con cui Padre Pio tamponava la doppia ferita del costato. Anche qui c’è stato un breve ma intenso momento di preghiera.
La peregrinatio del saio ha toccato altre significative località polacche (tra le quali Varsavia, Poznań, Częstochowa,per poi ritornare in Puglia).
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