Auschwitz: sofferenza ma speranza e tenerezza di Dio

da “Le svolte della vita”  di Roberto Parmeggiani – Ed. Immacolata

L’ultima tappa della vita di Massimiliano ha i colori accesi della sfida aperta tra il bene e il male. L’affermazione decisa del bene a ogni costo che ha caratterizzato la sua vita, trova nel campo di concentramento di Auschwitz il suo apice massimo. Paradossalmente quel luogo di odio e di tenebra diventa il nuovo campo di missione nel quale il cuore di san Massimiliano Kolbe si fa segno della presenza paterna e materna di Dio e dell’Immacolata per tutti. Auschwitz, il luogo in cui Kolbe ha vinto il male con il bene! 

tulipamAuschwitz un luogo che, per milioni di persone, ha significato sofferenza estrema, negazione di ogni dignità umana e perdita di ogni speranza. Un luogo che, per Massimiliano invece, è diventato lo spazio fisico e relazionale in cui testimoniare la speranza e la tenerezza di Dio. vita

Auschwitz si direbbe una missione impossibile e lo sarebbe stato per chiunque, anche per padre Kolbe, se quell’ultimo pezzo di strada non fosse stato il frutto di un’intera vita, la somma di tanti piccoli atti d’amore, l’esercizio costante del dono di sé. 

Un pensiero su “Auschwitz: sofferenza ma speranza e tenerezza di Dio

  1. An interesting dialogue is worth comment. I feel that you must write more on this topic, it won’t be a taboo subject but typically people are not sufficient to speak on such topics. To the next. Cheers ddgfedgbeebbffaf

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