“Chi sei, dolce Luce che m’inondi e rischiari la notte del mio cuore?
Tu mi guidi qual mano di una mamma;
ma se mi lasci non più d’un passo solo avanzerei.
Tu sei spazio che l’esser mio circonda
e in cui si cela.
Se m’abbandoni cado nell’abisso
del nulla,donde all’esser mi chiamasti.
Tu a me vicino più di me stessa,
più intimo dell’intimo mio.
Eppur nessun ti tocca o ti comprende
e d’ogni nome infrangi le catene:
Spirito Santo – Eterno Amore!”
Edith Stein
Poesia del 24 maggio 1942 di Edith Stein, ebrea, filosofa; poi cristiana, insegnante di filosofia e pedagogia; in seguito monaca col nome di Teresa Benedetta della Croce; infine martire ad Auschwitz nell’agosto 1942